Si è concluso con una piena assoluzione il procedimento penale davanti al Tribunale di Milano che vedeva imputati due professionisti della revisione contabile, Mario Wiel Marin e Marco Moroni, soci della società Revicom Srl. I due erano finiti sotto accusa nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta sottrazione dell’eredità di Patrizia Martinelli Reggiani, ex moglie dell’imprenditore Maurizio Gucci.
Il giudice ha emesso una sentenza di assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”, riconoscendo l’insussistenza delle ipotesi di reato contestate. In particolare, i due revisori erano stati chiamati a rispondere di una presunta corruzione impropria ai danni della stessa Patrizia Reggiani, vicenda che ha attirato l’attenzione pubblica per il suo collegamento con il nome Gucci e per i risvolti patrimoniali rilevanti.
A difendere Wiel Marin e Moroni è stato lo Studio Legale Fornari e Associati, con sede a Milano, specializzato in diritto penale societario. Il team difensivo era composto dall’avvocato Giuseppe Fornari, fondatore dello studio, dalla Senior Associate Francesca Procopio e dall’avvocato Marisa Guassardo. L’impostazione difensiva ha puntato a dimostrare la totale correttezza professionale dei due imputati e l’assenza di qualsiasi condotta illecita nelle loro attività contabili e di revisione.
Il verdetto del Tribunale di Milano rappresenta un riconoscimento della piena legittimità dell’operato di Wiel Marin e Moroni, che, secondo quanto stabilito dalla Corte, non hanno avuto alcun ruolo nella vicenda di presunta dissipazione del patrimonio ereditario della Reggiani.
La sentenza ha inoltre confermato l’importanza della chiarezza documentale e della trasparenza nei processi di revisione contabile, sottolineando come i due professionisti abbiano sempre agito nel rispetto delle norme deontologiche e legali. Un risultato che riabilita la loro immagine professionale e mette in luce l’efficacia di una difesa tecnica specializzata, costruita su un’approfondita analisi degli atti e delle dinamiche patrimoniali oggetto del processo.
Questo caso si inserisce in un più ampio dibattito sull’integrità nelle gestioni ereditarie e sulla tutela del patrimonio personale, in particolare quando coinvolge figure di rilievo pubblico. La decisione della magistratura milanese, infatti, fa giurisprudenza su come valutare le responsabilità dei consulenti tecnici chiamati a operare in contesti complessi e delicati.
La conclusione del procedimento conferma che, almeno sotto il profilo penale, Wiel Marin e Moroni hanno agito in modo corretto e trasparente. La loro assoluzione rafforza il principio della presunzione d’innocenza e riafferma il valore della competenza professionale nel campo della revisione contabile e della consulenza fiscale.